CAT ROLF - 02 - Componenti fondamentali

Anelli di tenuta per alberi rotanti - Sezione tecnica

Componenti fondamentali

Elementi caratteristici fondamentali di un anello di tenuta sono:


  • Labbro di tenuta, costituito da una membrana flessibile terminante a spigolo, in materiale elastomerico, destinata ad avvolgere l’albero ed esercitare così la tenuta. (Par. 2.1)


  • Armatura metallica, destinata a conferire all’anello la rigidità necessaria per uno stabile accoppiamento con la relativa sede di alloggiamento. (Par. 2.2)


  • Molla elicoidale, con funzione complementare all’azione fondamentale del labbro di tenuta. (Par. 2.3)




Tabella: modelli di base di utilizzo generale


Labbro di tenuta

Materiali costituenti il labbro di tenuta


Il materiale di cui è costituito il labbro di tenuta è una mescolanza tra uno o più elastomeri di base e una serie di vari ingredienti, come: cariche rinforzanti, plastificanti, antiossidanti, acceleranti, ecc.. Ciò allo scopo di conferirgli determinate caratteristiche, quali:

  •  stabilità al fluido con cui viene a contatto 
  •  alto grado di elasticità
  •  resistenza all’usura
  •  basso coefficiente d’attrito

Le proprietà fisiche e chimiche di ogni singolo elastomero sono verificate e definite attraverso test di laboratorio in accordo alla specifica ASTM D 2000 che ne guida anche le relative classificazioni.


La conoscenza dei materiali è indispensabile al tecnico progettista per la scelta corretta di quello più idoneo all’applicazione di suo interesse.

Le principali qualità di mescole impiegate dalla ROLF per la produzione degli anelli di tenuta sono identificate secondo la norma ISO 1629:


Modifiche alla struttura di tali mescole o studi di nuove mescole possono essere effettuate dalla Rolf per meglio soddisfare esigenze particolari dei clienti.


L’ampia richiesta di produzione di anelli di tenuta, proveniente da ogni settore industriale, ha permesso a ROLF di sviluppare mescole specifiche per ogni tipo di applicazione. 

codifica tipo descrizione
NBR Nitrilica Acrilonitrile-butadiene
HNBR Nitrilica idrogenata Acrilonitrile-butadiene idrogenato
ACM Poliacrilica Poliacrilato
MVQ Siliconica Polisilossano
FPM Fluorurata Vinilidenfluoruroesafluoropropilene
EPDM Etilene-propilene Etilene-propilene

Tabella: principali elastomeri di uso standard

La gamma innumerevole di fluidi presenti sul mercato, prodotti con le più diversificate formulazioni, non permettono una caratterizzazione generica degli elastomeri ma richiedono verifiche costanti sulla loro compatibilità chimica in rapporto alle condizioni di utilizzo previste. Le tabelle riportate nel presente capitolo sono pertanto da considerare solo a scopo indicativo in modo da permettere un primo orientamento nella scelta delle soluzioni più adeguate.I valori indicati sono ricavati tramite una serie di test di laboratorio eseguiti su lastrine in gomma, così come previsto e descritto dalla norma ASTM D 2000.


I valori ottenuti sul prodotto finito possono invece variare rispetto ai dati mostrati sopra in quanto influenzati dalla tecnologia di produzione, dalle geometrie dei profili e dalle dimensioni dei provini.


Tabella: Elastomeri di base per industria generale

Tipo di elastomero NBR HNBR ACM MVQ FPM
Qualità dell'elastomero Nitrilica Nitrilica idrogenata Poliacrilica Siliconica Fluorurata
Campo di temperatura (°C) -30 +120 -40 +150 -25 +150 -55 +180 -30 +200
Olii motore 100 150 130 150 170
Olii cambi, differenziali 80 130 120 🟡 150
Olii Ipoidi (EP) 80 130 120 🟡 150
Olii ATF 100 150 130 130 170
Olii idraulici (VDMA 24318) 90 90 120 130 150
Olii combustibili EL+L 90 🟡 🟡 150
Grassi 90 150 🟡 🟡 🟢
HFB emulsioni invertite acqua-olio 70 🔴 60 🟡
HFC soluzioni di Poli-glicoli in acqua 70 130 🔴 🟢 🟡
HFD Fluidi non conteneti acqua 🔴 🔴 🔴 🟡 150
Acqua H2O 90 100 🔴 🟢 🟡
Soluzioni acquose (liscive) H2O + detergenti 90 100 🔴 🟢 🟡
Vapore 🔴 150 🔴 🔴 🔴

Legenda:

    non sperimentata

🔴    non compatibile

🟡    limitatamente compatibile

🟢    compatibile ma generalmente non impiegato

Descrizione degli elastomeri


NBR - Gomma nitrilica

E’ l’elastomero impiegato nella maggior parte delle applicazioni correnti sia per le sue buone caratteristiche meccaniche che di resistenza ai grassi e agli olii minerali.

Caratterizzato da:

  • Alto carico di rottura
  • Alto carico di allungamento a rottura
  • Basso rigonfiamento in lisciva (acqua calda e detergenti chimici)


In particolare è indicato a contatto con:

  • olii a base paraffinica (alifatici)
  • olii e grassi minerali (oli motore, oli per cambi, differenziali, ecc...)
  • olii idraulici
  • acqua dolce e soluzioni acquose (liscive) 
  • acqua marina 


Limitazioni d’uso:

  • esposizione in ambienti sporchi, alla luce e all’ozono 
  • combustibili ad alto contenuto aromatico
  • idrocarburi aromatici (es.: benzene, toluene)
  • solventi polari (esteri, eteri, chetoni e anilini)
  • idrocarburi clorurati (tricloroetilene) 
  • fluidi per freni a base di glicoli



qualità ROLF 73 NBR 005 77 NBR 008
campo di temperatura (°C) -30 +100 -40 + 125
picchi di temperatura (°C) < 120 < 125
uso prevalente Industria generale Industria automotive

Tabella: principali elastomeri di uso standard

ACM - Gomma poliacrilica

Questo elastomero è indicato per l’impiego con: 

  • olii motore anche se additivati e contenenti zolfo
  • olii trasmissione
  • olii idraulici
  • ozono e ambiente


Limitazioni d’uso:

  • acqua e soluzioni acquose
  • idrocarburi aromatici
  • solventi polari (esteri, eteri, chetoni e anilini)


qualità ROLF 70 ACM 301 80 ACM 303
campo di temperatura (°C) -25 +120 -25 +120
uso prevalente Motori industriale Motori motociclismo

Tabella: principali elastomeri di uso standard

MVQ - Gomma siliconica

Per la sua composizione chimica (catene ad alto peso molecolare di polisilossani opportunamente modificate), presenta una notevole resistenza agli agenti atmosferici, alla luce e all’ozono. Mostra inoltre un’eccellente resistenza alle basse ed alle alte temperature tanto che il suo campo di utilizzo ne copre una vasta fascia e, sebbene la sua resistenza alla lacerazione e all’abrasione non siano completamente soddisfacenti, il suo basso coefficiente di attrito ne compensa ampiamente l’effetto.

E’ indicato per:

  • resistenza agli agenti atmosferici, ozono, ecc...
  • oli minerali
  • fluidi a base glicolica

Non utilizzare mai con le benzine

Il campo di temperatura varia tra -55°C e +180°C.


Limitazioni d’uso:

  • solventi polari (esteri, eteri, chetoni e anilini)


qualità ROLF 80 MVQ 501
campo di temperatura (°C) -55 +180
uso prevalente Industria del freddo, alimentare e medico

Tabella: principali elastomeri di uso standard

FPM - Gomma fluorurata

Questo elastomero possiede un’eccezionale resistenza al calore ed agli agenti chimici. Le sue proprietà rimangono inalterate indefinitamente fino a 200°C circa. Offre ottime prestazioni a contatto con:

  • idrocarburi alifatici
  • idrocarburi aromatici (toluolo, benzolo, xilolo)
  • oli e grassi vegetali e minerali anche additivati
  • solventi clorurati
  • ozono
  • luce ed agenti atmosferici

Il campo di temperatura varia tra -30°C e + 200°C.

Limitazioni d’uso:

  • solventi polari (esteri, eteri, chetoni e anilini)
  • basse temperature; scarsa flessibilità approssimativamente tra -20°C e +15°C
  • alto “compression set” in acqua calda
  • limitata resistenza alla lacerazione a temperature > 100°C


qualità ROLF 73 FPM 401 73 FPM 430
campo di temperatura (°C) -20 +180 -30 +180
uso prevalente Industria generale Industria automotive (ove è richiesta garanzia di lunga durata)

Tabella: principali elastomeri di uso standard

HNBR - Gomma nitrilica idrogenata

La struttura chimica di questo elastomero (ottenuta idrogenando un tipo opportuno di gomma nitrilica NBR) consente, specialmente se vulcanizzato con un sistema perossidico, una resistenza alla temperatura mediamente di 30°C superiore alla gomma nitrilica e un’ottima resistenza all’abrasione.

La resistenza agli olii e solventi risulta in media di poco superiore alla gomma nitrilica, salvo casi particolari. Risulta quindi indicato per:

  • resistenza al calore
  • resistenza all’ozono
  • resistenza all’abrasione

Il campo di temperatura varia tra -40°C e +150°C.


Limitazioni d’uso:

  • solventi polari (esteri, eteri, chetoni e anilini)
  • idrocarburi aromatici (es.: benzene, toluene)
  • idrocarburi clorurati (tricloroetilene) 


qualità ROLF 75 HNBR 103
campo di temperatura (°C) -40 +150
picchi di temperatura (°C) < 170
uso prevalente Industria automotive, sistemi servo-sterzanti, applicazioni pressurizzate speciali

Tabella: principali elastomeri di uso standard

EPDM - Gomma etilene-propilene

E’ una gomma a base etilene propilene più un terzo monomero (diene) che consente la reticolazione a zolfo.

Per la sua struttura chimica ha una peculiare resistenza a fluidi come acqua e vapore e ad ambienti come ozono che la rendono indicata per:

  • acqua fino all’ebollizione
  • vapore
  • sistemi idraulici particolari come impianti frenanti
  • ozono 
  • agenti atmosferici
  • basi
  • solventi polari a temperatura ambiente

Il campo di temperatura varia da -50°C a + 150°C.


Limitazioni d’uso:

  • lubrificanti minerali in generale
  • carburanti


qualità ROLF 70 EPDM 601
campo di temperatura (°C) -50 +150
uso prevalente industria automotive, impianti frenanti, autocarri, autobus, mezzi pesanti

Tabella: principali elastomeri di uso standard

FDA – Gomma per contatto con alimenti

Set di elastomeri sviluppati per anelli di tenuta e guarnizioni speciali destinati a macchinari quali miscelatori, riduttori o altri equipaggiamenti ove è necessaria la separazione tra lubrificanti, alimenti e bevande.

Questi elastomeri sono in accordo e prodotti nel rispetto delle regolamentazioni previste dalla specifica FDA (Federal ………)


La tabella xx mostra alcune delle mescole ROLF standard disponibili e più utilizzate nell’industria generale


Elastomeri per applicazioni specifiche 

Oltre agli elastomeri di base indicati, ROLF ha reso disponibili una ampia gamma di materiali sviluppati per applicazioni specifiche nei più importanti settori dell’industria. 

Tabella: selezione dei principali materiali

*** SECONDA COLONNA DA COMPLETARE

Elastomero Classificazione Durezza (shA) Colore Campo di temperatura (°C) Applicazione tipica
77 NBR 008 M2 BG.... 77 nero -40 +125 impianti pressurizzati; circuiti servo-sterzanti
80 ACM 303 80 nero Motori auto e moto
70 FPM 405 70 nero -30 +180 Settore automotive: pompe di iniezione; pompe e motori ad ingranaggi
70 FPM 420 73 marrone -30 +180 Settore automotive: motori, distribuzione, cambio
80 NBR 018 78 nero -40 +100 Settore alimentare: distributori birra e bevande alcoliche
72 NBR 021 72 azzurro -30 +120 Settore automotive: ammortizzatori
82 NBR 023 82 verde -30 +120 Settore automotive: ammortizzatori: Motociclismo: forcelle
80 NBR 007 80 nero -30 +120 Anelli di tenuta di grandi dimensioni
70 EPDM 601 70 nero -50 +150 Settore industriale: valvole, termostati, impianti di condizionamento
60 EPDM 606 60 nero -50 +150 Settore automotive: impianti frenanti
73 NBR 005 73 nero -30 +120 Settore elettrodomestici: mozzo cestello lavabiancheria

Tabella: elastomeri standard di base per l'industria in generale

*** TABELLA DA COMPLETARE

Elastomero 73 NBR 005 75 HNBR 103 70 ACM 301 80 MVQ 501 73 FPM 401
qualità elastomero Nitrilica Nitrilica Idrogenata Poliacrilica Siliconica Fluorurata
colore nero nero nero arancio marrone
densità (g/cm3)
durezza (shA)
Rottura (N/mm2)
Allungamento (%)
Classificazione ASTM D 200
Campo di temperatura allo spigolo (°C) -30 +120 -40 +150 -25 +150 -55 +180 -30 +200

Tabella: limiti di temperatura (°C) di alcuni tipi di elastomeri

Dilatazioni termiche degli elastomeri



I coefficienti di dilatazione termica degli elastomeri sono decisamente superiori a quelli dei metalli (vedi Tab. 3).

Non bisogna perciò tenere in considerazione solo la forma geometrica di un anello di tenuta ed il suo carico radiale a temperatura ambiente, poichè le condizioni di funzionamento e la durata della guarnizione possono mutare sensibilmente in funzione della variazione del modulo d’elasticità causata da una variazione di temperatura.



Materiale Coefficiente di dilatazione termica m/m °C-¹
acciaio 12 x 10-⁶
alluminio 24 x 10-⁶
ottone 18 x 10-⁶
73 NBR 005 110 x 10-⁶
75 HNBR 103 115 x 10-⁶
70 ACM 301 100 x 10-⁶
80 MVQ 501 180 x 10-⁶
73 FPM 401 150 x 10-⁶
70 EPDM 601 170 x 10-⁶

Tabella: coefficiente di dilatazione termica elastomeri di uso standard


Armatura metallica

Ha la funzione di conferire all’anello la rigidità necessaria per uno stabile accoppiamento con la relativa sede di alloggiamento. 

Può essere, con riferimento all’elastomero, 

  • interna (vedi par. 3.2.1), 
  • esterna (vedi par. 3.2.2) 
  • semi-ricoperta (vedi par. 3.2.3)

Armatura metallica interna

Completamente rivestita in gomma, ROLF tipo ST, fig. x. Questa soluzione comporta i seguenti vantaggi: 

  • elimina il pericolo di corrosione 
  • non danneggia la sede, anche se questa è in lega leggera, assicurando maggior possibilità di ricambi senza danni.

Armatura metallica esterna

Inserto metallico scoperto sul diametro di piantaggio, ROLF tipo RM, fig. x. 

Questo tipo di armatura era stata ideata per impieghi che richiedevano forze di spiantaggio elevate e movimentazioni automatizzate con sistemi magnetici. Nel tempo si è dimostrato che, per avere una tenuta affidabile, necessitava di una finitura esterna rettificata e di una sede lavorata fine, oltre all’impiego di materiali sigillanti. Il costo era notevolmente più elevato di quella ricoperta. Si decise pertanto di utilizzarla solo con le mescole pregiate dove la maggiorazione di costo veniva compensata dal risparmio di materiale elastomerico. 

La ROLF ha comunque risolto il problema producendo le sue tenute con l’esterno ricoperto solo per metà della sua altezza, come dettagliatamente riportato qui di seguito.

Armatura metallica semi-ricoperta

Inserto metallico parzialmente rivestito in gomma, ROLF tipo CRM, fig. x.

Questa soluzione prevede la ricopertura dell’armatura esterna per circa metà della sua altezza. Tale ricopertura è un prodotto della vulcanizzazione e può essere liscia od ondulata per meglio adattarsi alle esigenze di montaggio dei nostri clienti. 

I vantaggi che ne derivano sono: 

  • ottimo bloccaggio in sede 
  • ottima tenuta statica
  • risparmio sui materiali pregiati 
  • facilità di montaggio 
  • sicurezza di funzionamento 

Questa tipologia di bloccaggio è consigliabile per progetti futuri che richiedono un impiego particolarmente gravoso.

Natura dei materiali costituenti l’armatura


Nella versione standard l’armatura metallica è costituita da lamiera d’acciaio da medio/profondo stampaggio, secondo norme UNI EN10130 o DIN 1624, con uno spessore adeguato alle dimensioni dell’anello. 

Nei casi in cui sia richiesta la resistenza ai fluidi corrosivi, può essere prevista in:

  • acciaio inossidabile, secondo norme DIN 17440/tab. 1.4401 o AFNOR Z6CND 17.11 (ex AISI 316)
  • ottone, secondo norma UNI 4894.



Molla elicoidale


Ha una funzione complementare all’azione fondamentale esercitata dal labbro di tenuta. Difatti, il calore, le deformazioni meccaniche e l’azione chimica dei fluidi modificano le caratteristiche originali della gomma. La forza radiale originale, esercitata dall’elemento di tenuta, tende quindi a diminuire. La funzione della molla è quella di contrastare questa tendenza. 

La molla è strettamente avvolta a spirale, abbraccia la circonferenza esterna dell’elemento di tenuta e possiede un pretensionamento iniziale calcolato. Nel tempo, l’effetto temperatura provoca non soltanto una variazione delle caratteristiche originali della gomma, ma anche una diminuzione delle caratteristiche meccaniche dell’acciaio costituente la molla.

Per una sua maggiore stabilità e durata nel tempo può essere aggiunto un trattamento termico di stabilizzazione eseguito a temperatura più elevata di quella di funzionamento, mediante il quale è possibile ottenere: 

- in fase di progettazione: la sicurezza di utilizzare la forza radiale più indicata al tipo di funzionamento previsto. 

- in fase di utilizzo in servizio: una garanzia della stabilità della forza radiale stessa. 


Natura dei materiali costituenti la molla 


La scelta del materiale costituente la molla dipende dal tipo di fluido con cui le molle elicoidali vengono a contatto. 

Nella versione standard sono costituite da un filo d’acciaio armonico fosfatato, ad alta resistenza, secondo norme UNI 3823 o DIN 17223. 

Le molle standard subiscono un assestamento programmato che, in fase di progetto, permette un’esatta valutazione della forza radiale. 

Per applicazioni particolari si può prevedere l’impiego di molle in altro materiale. 

Ad esempio, nei casi in cui si debba fare tenuta a fluidi corrosivi, come acqua marina, detersivi in soluzione, soluzioni acide, può essere impiegata una molla in acciaio inossidabile, rispondente a norme:

  • DIN 17007 tab. 2: 1.4300 o UNI EN 10270-3 o AFNOR Z10 CN 18.09 (ex AISI 302)
  • DIN 17007 tab. 2: 1.4401 o UNI EN …………… o AFNOR Z6CND 17.11 (ex AISI 316)
  • DIN 17007 tab. 2: 1.4571 o UNI EN …………… o AFNOR Z8CNDT17.12

L’impiego di molle in bronzo fosforoso, pur avendo la stessa resistenza degli acciai inossidabili agli agenti chimici, è sconsigliato a causa della instabilità delle caratteristiche dimensionali e per l’incostante decadimento del carico.


Diagramma 1: cambiamento della tensione iniziale

di molle stabilizzate e non


Anelli di tenuta per alberi rotanti - Sezione tecnica

Share by: