O-Rings - Sezione tecnica
Applicazioni
Dal punto di vista applicativo si possono distinguere vari tipi di tenuta con O-Rings:
Nel caso di tenute dinamiche si può inoltre considerare la continuità o l’intermittenza del moto.
Applicazioni statiche e dinamiche
In tutti i casi, per ottenere la tenuta, si ricorre ad una deformazione (compressione) dell’O-Ring.
Per la corretta realizzazione del progetto della tenuta occorre conoscere alcuni elementi essenziali quali:
Occorre inoltre tenere presente le caratteristiche di deformazione permanente (compression set) dell’elastomero. Infatti, la deformazione imposta all’elastomero elastico, per garantire la tenuta, dovrà essere compatibile con la caratteristica di cui sopra, tenendo inoltre presente il fatto che il fenomeno deformazione permanente è particolarmente evidente con dimensioni ridotte. (O-Rings corde sottili). (fig.2).
Compression set in funzione del tempo (NBR)
Dimensionamento
Il dimensionamento degli O-Rings dipende dalle condizioni di funzionamento della tenuta, dal materiale dei componenti, dalla rugosità superficiale, ecc..
La deformazione imposta o compressione dell’O-Ring è quindi funzione del tipo di tenuta da realizzare (fig. 3).
Tale schiacciamento è maggiore nelle tenute statiche mentre nelle tenute dinamiche il lavoro di attrito provoca un aumento di temperatura proporzionale allo schiacciamento iniziale che dovrà quindi essere il minore possibile. La lubrificazione della tenuta ha una importanza notevole per diminuire l’attrito e facilita la dispersione del calore generato.
Le dimensioni degli O-Rings sono contenute nelle varie norme di unificazione; le principali di esse sono riportate nelle ultime pagine del presente catalogo.
Compressione consigliata per diversi tipi di tenuta
Sedi, schiacciamento ed estensione
Per il corretto dimensionamento delle sedi degli O-Rings occorre considerare che:
Le dimensioni consigliate per le sedi degli O-Rings nelle diverse applicazioni tengono presente tali fenomeni e sono riportate nella Tabella 3.
Per ottenere un corretto dimensionamento dimensionale della tenuta occorre tener conto di un fenomeno peculiare degli elastomeri, noto come “effetto Joule”, che si manifesta nella contrazione, al crescere della temperatura, di un elastomero tenuto in stato di tensione. Un O-Ring montato con una certa tensione su di un albero tenderà a contrarsi all’aumentare della temperatura, generando così una maggior forza di attrito e quindi un ulteriore aumento di temperatura; in casi estremi si può verificare la distruzione rapida dell’O-Ring. Si consiglia pertanto un montaggio nel quale il forzamento sia ottenuto con una compressione, piuttosto che con una tensione. In tale caso l’aumento di temperatura provocherà una diminuzione del forzamento con conseguente sollievo per la tenuta.
Sedi O-Ring
Back-up
Gli anelli antiestrusione Back-up hanno la funzione di contenere il materiale elastomerico sottoposto a pressione impedendone il trafilamento attraverso i giochi di accoppiamento.
Nei casi in cui la pressione agisca nelle due direzioni si montano Back-up su entrambi i lati dell’O-Ring. Questi anelli di contenimento sono realizzati in tre diverse tipologie: anello chiuso, anello semplice tagliato, anello a spirale.
Il materiale utilizzato è PTFE vergine, in alternativa Poliuretano o Resine Adatte.
Stato superficiale
Lo stato della superficie sulla quale opera l’O-Ring è assai importante poichè l’attrito, generando calore, provoca una prematura usura della guarnizione.
E’ bene tener presente il fenomeno dell’attrito di distacco (break-out) che può raggiungere un valore triplo dell’attrito dinamico (lubrificato) e si manifesta dopo lunga permanenza senza moto.
In tale caso si manifestano fenomeni di incollaggio non solo per rottura del film lubrificante, ma anche per fenomeni di affinità gomma-metallo (particolarmente sentita per le leghe di rame).
L’attrito è pure funzione dello schiacciamento e della lubrificazione presente, della pressione e della temperatura esistenti nel sistema. Elemento influente è pure la durezza dell’elastomero che si dovrà tenere per quanto possibile intorno al valore di 70 IRHD, salvo valori diversi richiesti per specifiche applicazioni. In Tabella 4 sono indicati i valori consigliati di rugosità superficiale delle cave e delle superfici di contrasto degli alloggiamenti.
superficie | applicazione | pressione | rugosità sup. (Ra µm) |
---|---|---|---|
pareti delle cave e superfici cilindriche | statica | continua non pulsante | 1,6 |
statica | pulsante o alternata | 0,8 | |
dinamica | tutti i casi | 0,8 | |
superfici a contatto con gli O-Rings | statica | continua non pulsante | 0,8 |
statica | pulsante o alternata | 0,5 | |
dinamica | tutti i casi | 0,5 |
Rugosità sedi
Velocità relativa
La molteplicità dei fluidi e delle condizioni di funzionamento in una tenuta dinamica rendono difficile determinare il limite di velocità. Si può comunque considerare come velocità limite di riferimento 0,5 m/sec con superfici particolarmente curate e tolleranze dimensionali delle cave leggermente ampliate, con O-Rings scelti e di durezza 80 IRHD , in presenza di pressione max 5 bar.
Al crescere della pressione la velocità si riduce drasticamente. (fig. 4)
Velocità in funzione della pressione
Montaggio
La funzionalità e la durata di un O-Ring dipendono molto dalle modalità e dalla cura usate durante il montaggio. Occorre tener presente alcuni punti essenziali quali:
Nel caso di sistemi di montaggio in automatico, si consigliano mescole speciali (auto-lubrificanti) che migliorano lo scorrimento degli O-Rings nei dispositivi automatici. In questi casi vengono pure richieste particolari tolleranze di planarità, concentricità, ecc..
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